L’obiettivo dello studio è stato quello di stabilire il ruolo del sesso sulla prevalenza di autoanticorpi, dei sottotipi genetici protettivi, della funzione delle cellule beta, e sull’incidenza di diabete di tipo 1, in una popolazione di parenti di primo e secondo grado di pazienti affetti da diabete di tipo 1 ( probandi ).
Utilizzando il Diabetes Prevention Trial-Type 1 sono stati selezionati 93.188 parenti di pazienti diabetici tra il febbraio 1994 ed il gennaio 2002.
E’ stato osservato che più uomini che donne erano positivi agli autoanticorpi anti-cellule insulari.
Dopo aggiustamento per razza, età e rapporto con il probando, il sesso maschile è risultato associato al manifestarsi dell’autoimmunità, esempio, la presenza di anticorpi anti-cellule insulari e l’avere due o più anticorpi.
Non sono stati riscontrati effetti del sesso sulla presenza di altri autoanticorpi, sulla secrezione di insulina, sui risultati del test orale di tolleranza al glucosio, o sullo sviluppo di diabete.
Lo studio ha dimostrato che il sesso maschile presenta un aumentato rischio di sviluppare autoanticorpi anti-cellule insulari e di anticorpi multipli.
Tuttavia i parenti maschi con autoanticorpi anti-cellule insulari hanno una minore probabilità rispetto ai parenti femmine di essere affetti da diabete conclamato. ( Xagena2004 )
Krischer J P, et al, Diabetis Care 2004; 27: 1985-1990
Endo2004