I dati disponibili indicano che i livelli di emoglobina A1c , nota anche come emoglobina glicosilata, potrebbero essere associati al rischio di malattie cardiovascolari nella popolazione generale senza diabete mellito.
Un gruppo di Ricercatori americani e europei hanno valutato tale ipotesi in una coorte di donne senza malattia cardiovascolare conclamata.
Sono state esaminate 464 donne con infarto miocardico , ictus o rivascolarizzazione coronarica.
Il periodo di follow-up medio ( osservazionale ) è stato di 7 anni.
Tra le donne che , al basale , non avevano diabete mellito o alti livelli di A1c , è stato osservato che i più elevati livelli di emoglobina glicosilata all’inizio dello studio erano correlati con una maggiore incidenza di eventi cardiovascolari rispetto ai controlli ( 5.4% vs. 5.37% ).
Tuttavia se venivano presi in considerazione i tradizionali fattori di rischio cardiovascolare , l’effetto predittivo dei livelli A1c subiva un’attenuazione , risultando non più significativo.
Al contrario, tra le donne che all’arruolamento erano affette da diabete , il diabete mellito ( RR = 4.97 ) è risultato un forte determinante indipendente di rischio cardiovascolare anche dopo aggiustamento, a differenza dei livelli di A1c .
In base a questi dati il livello di emoglobina glicosilata è associato al rischio di futuri eventi cardiovascolari tra le donne senza diabete mellito, ma tale correlazione è ampiamente attribuibile all’interazione con altri fattori di rischio cardiovascolari.
Al contrario, il diabete mellito è un significativo determinante indipendente di rischio cardiovascolare, anche dopo aggiustamento per i livelli di emoglobina glicosilata. ( Xagena2004 )
Blake G J et al, Arch Intern Med 2004; 164: 757-761
Endo2004