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Trattamento del diabete di tipo 2: i glitazoni sono epatotossici ?


I tiazolidinedioni, o più semplicemente i glitazoni, rappresentano una classe di farmaci per il trattamento del diabete di tipo 2, che agiscono migliorando la sensibilità all’insulina nel tessuto adiposo, nel fegato, e nel muscolo scheletrico.
Il Rosiglitazone ed il Pioglitazone sono due tiazolidinedioni approvati come monoterapia ed in associazione alle sulfoniluree o alla Metformina.
Nei pazienti con inadeguato controllo glicemico, entrambi i farmaci riducono i livelli di HbA1c e la glicemia a digiuno.
Inoltre i glitazoni aumentano i livelli di colesterolo HDL ed LDL ed abbassano i livelli degli acidi grassi liberi, ma solo il Pioglitazone riduce in modo significativo la trigliceridemia.
Entrambi i farmaci abbassano l’insulina a digiuno ed i livelli di C-peptide.
Quando somministrati in monoterapia i tiazolidinedioni sono meno efficaci rispetto alle sulfoniluree o alla Metformina nel ridurre i livelli di HbA1c.
L’effetto massimo del Rosiglitazone e del Pioglitazone può essere osservato dopo 6-14 settimane.
I pazienti che assumono i glitazoni dovrebbero essere tenuti sotto osservazione per l’eventuale insorgenza di effetti indesiderati a livello epatico.
Attualmente il Rosiglitazone ed il Pioglitazone sono controindicati nei pazienti con disfunzione epatica moderata-grave e livelli di alanin aminotransferasi superiore di 2,5 volte al normale valore, in classe NYHA III-IV, in gravidanza, durante l’allattamento, e nei bambini.
I principali effetti indesiderati del Rosiglitazone e del Pioglitazone comprendono: aumento di peso, edema e lieve anemia.

O’Moore-Sullivan TM & Prins JB , Med J Austr 2002 ; 176 : 381-386


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