L’obiettivo dello studio è stato quello di sviluppare e di validare un metodo per stimare il rischio di ipoglicemia nei pazienti con diabete mellito di tipo 2, trattati con Insulina.
Hanno preso parte allo studio DOVES ( The Diabetes Outcomes in Veterans Study ) 195 soggetti ( il 95% uomini, 69% bianchi non-ispanici ), i quali hanno monitorato i propri livelli glicemici 4 volte al giorno per 8 settimane.
Per ciascun paziente è stato ottenuto un valore medio di glicemia ( GLUMEAN ) con deviazione standard ( GLUSD ).
I soggetti esaminati sono stati assegnati in modo random ad un set di derivazione o ad un set di validazione.
Per il set di derivazione è stata sviluppata una funzione logistica basata su GLUMEAN e GLUSD per descrivere il rischio di ipoglicemia ad 8 settimane ( livello di glucosio nel sangue 60 mg/dL [ 3.3 mmol/L ] ).
Questa funzione è stata impiegata per assegnare una probabilità predetta di ipoglicemia per ciascun soggetto nel set di validazione.
Il periodo di follow-up è stato di 52 settimane.
Nei 72 soggetti del set di derivazione, GLUMEAN e GLUSD sono risultati essere determinanti significativi di ipoglicemia durante il monitoraggio intensificato.
I 123 soggetti del set di validazione sono stati tenuti sotto osservazione per un periodo medio di 39.7 settimane.
La presenza di ipoglicemia a lungo termine differiva in modo significativo tra i quartili di rischio ( 19.4%, 36.7%, 61.3% e 77.4%, rispettivamente, con p < 0.001 ).
L’analisi della curva ha mostrato che l’area per la funzione di probabilità ( 0.746 ± 0.046 ) era significativamente maggiore dell’area per l’emoglobina A1c ( 0.549 ± 0.052 ).
La funzione ha anche identificato i soggetti che hanno sviluppato ipoglicemia a lungo termine in una percentuale che supera la frequenza media.
L’auto-monitoraggio della glicemia è risultato superiore alla misurazione dell’emoglobina A1c ( HbA1c ) nel predire l’ipoglice mia a lungo termine nei pazienti con diabete di tipo 2.
Il rischio di ipoglicemia associato ad un’intensificazione del trattamento può essere compensato da strategie che riducono la variabilità dei livelli glicemici. ( Xagena2004 )
Murata G H et al, Arch Intern Med 2004; 164: 1445-1450
Endo2004