Per capire meglio le implicazioni del diabete di nuova insorgenza dopo il trapianto ( NODAT ) è stata utilizzata una coorte seguita prospetticamente di 628 adulti sottoposti a trapianto di rene primario per determinare l'impatto prognostico del diabete prima del trapianto e dopo il trapianto.
Lo coorte di studio consisteva di tutti i partecipanti a 4 studi randomizzati di immunosoppressione condotti presso un unico Centro dal 2000.
Il follow-up medio è stato di 56 mesi dopo il trapianto.
L’incidenza di diabete pretrapianto era del 23.4% ( 147/628 ); il 22.5% ( 108/481 ) dei pazienti rimanenti ha sviluppato diabete dopo il trapianto.
Il diabete prima del trapianto non ha avuto alcuna influenza prognostica sul primo rigetto acuto confermato da biopsia e sui tassi di rischio di fallimento del trapianto morte-censurata, né sulla velocità di filtrazione glomerulare stimata ( eGFR ), ma è risultato associato a tassi significativamente più alti di morte con trapianto funzionante ( DWFG ) ( P=0.003 ), morte con trapianto funzionante causata da un evento cardiovascolare ( P=0.005 ) e infezione che ha richiesto ospedalizzazione ( P=0.03 ).
Il diabete post-trapianto tempo dipendente non ha avuto alcun impatto negativo su uno qualsiasi di questi tassi di rischio né sulla velocità di filtrazione glomerulare stimata, con libertà attuariale da morte con trapianto funzionante rimasta a oltre il 90% tra i pazienti in stato diabetico pre- e post-trapianto a 72 mesi post-trapianto / diabete post-trapianto.
Il valore medio di emoglobina glicata per i pazienti nel primo fino al quarto studio randomizzato, in media tra le categorie di diabete, è diminuita in base allo studio ( 7.28%, 6.92%, 6.87% e 6.64%; rispettivamente, 56.1, 52.1, 51.6 e 49.1 mmol/mol; P=0.02 ).
In conclusione, l’attuale stretto monitoraggio della glicemia post-trapianto riduce il rischio di diabete dopo trapianto. ( Xagena2015 )
Gaynor JJ et al, Diabetologia 2015; 58: 334-345
Endo2015 Chiru2015