Lo studio retrospettivo ha valutato l’incidenza di insufficienza cardiaca nei pazienti con diabete di tipo 2 che hanno assunto tiazolidinedioni , noti anche come glitazoni , ( Pioglitazone, Rosiglitazone ) o altri farmaci antiperglicemici.
I pazienti che utilizzavano i tiazolidinedioni ( n=5441 ) erano più giovani rispetto ai soggetti del gruppo controllo ( n=28.103 ), ma presentavano una maggiore incidenza di malattia coronarica o di complicanze del diabete, assumevano Ace inibitori, beta-bloccanti, Metformina o Insulina.
L’incidenza di insufficienza cardiaca a 40 mesi è stata dell’8,2% nei pazienti che assumevano i tiazolidinedioni e del 5,3% nel gruppo controllo.
Secondo gli Autori i medici dovrebbero attentamente monitorare i pazienti che assumono i tiazolidinedioni per il possibile presentarsi di insufficienza cardiaca, soprattutto nei pazienti con cardiovasculopatia , e di considerare terapie alternative nei pazienti che sviluppano sintomi di insufficienza cardiaca, come brevità del respiro. ( Xagena 2003 )
Delea TE et al, Diabetes Care 2003; 26:2983-2989
Endo2003