Il trapianto simultaneo di pancreas e rene nei pazienti con diabete di tipo 1 richiede immunoterapia contro le cellule T alloreattive ed autoreattive.
L’infezione da Cytomegalovirus ( CMV ) è la principale causa di morbidità dopo trapianto ed è probabilmente correlata all’autoimmunità.
I Ricercatori del Leiden University Medical Center, in Olanda, hanno valutato il pattern di viremia da Cytomegalovirus nei pazienti trapiantati simultaneamente con pancreas e rene, sottoposti a terapia immunosoppressiva di induzione con Globulina AntiTimocitaria ( ATG ) o anti-CD25 ( Daclizumab ).
Sono stati analizzati 36 casi di trapianto simultaneo, assegnati a ricevere ATG o Daclizumab come terapia di induzione.
I pazienti a rischio di infezione da Cytomegalovirus hanno ricevuto terapia profilattica per os con Ganciclovir.
I livelli plasmatici di DNA virale sono stati misurati per almeno 180 giorni mediante RT-PCR quantitativa ( Real Time- Polymerase Chain Reaction ).
Il sierostato positivo per Cytomegalovirus nei donatori è risultato correlato con una più alta incidenza di viremia da Cytomegalovirus rispetto ad un sierostato negativo.
Nei pazienti a rischio, la terapia di induzione con Daclizumab ha prolungato in modo significativo la sopravvivenza libera da Cytomegalovirus.
La viremia da Cytomegalovirus è insorta precocemente ed è stata di più grave entità nei pazienti con episodi di rigetto, piuttosto che nei pazienti senza questi episodi.
La conta delle cellule T CD8+ specifiche per Cytomegalovirus è risultata notevolmente più bassa tra i pazienti che hanno sviluppato viremia da Cytomegalovirus rispetto a quelli che non l’hanno sviluppata.
Nonostante la comparabile capacità immunosoppressiva, Daclizumab è più sicuro di ATG riguardo al rischio di infezione da Cytomegalovirus nei pazienti che hanno subito trapianto simultaneo di pancreas e rene. ( Xagena2006 )
Huurman VAL et al, Diabetes Care, 2006; 29: 842-847
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