Uno studio ha esaminato l'associazione tra iperglicemia e danno miocardico subclinico nei soggetti senza evidenza clinica di cardiopatia coronarica ( CHD ).
L'iperglicemia è associata ad un aumentato rischio di eventi cardiaci, ma sono disponibili scarse informazioni sul suo rapporto con il danno miocardico subclinico.
Una elevata troponina T cardiaca anche al di sotto dei livelli di rilevamento tradizionali può essere rilevata da un nuovo esame ad alta sensibilità.
È stata esaminata la associazione tra emoglobina glicata ( HbA1c ) al basale e troponina T cardiaca ad alta sensibilità ( hs-cTnT ) in 9.661 partecipanti privi di malattia coronarica e di insufficienza cardiaca nello studio ARIC ( Atherosclerosis Risk in Communities ).
I modelli di regressione logistica multivariata hanno caratterizzato l'associazione tra categorie cliniche di HbA1c ( minore di 5.7%; da 5.7% a 6.4%; maggiore o uguale a 6.5% ) e l’endpoint primario di elevati valori di hs-cTnT ( maggiore o uguale a 14 ng/l ).
I più alti valori basali di HbA1c sono risultati associati in maniera graduale con gli elevati livelli di hs-cTnT ( p per trend minore di 0.001 ).
Dopo aggiustamento per fattori di rischio tradizionali, rispetto alle persone con HbA1c minore di 5.7%, gli odds ratio ( OR ) di hs-cTnT elevata per le persone con HbA1c compresa tra 5.7% e 6.4%, e maggiore o uguale a 6.5% sono stati, rispettivamente, pari a 1.26 e 1.97.
In conclusione, più alti valori di emoglobina glicosilata sono associati a elevati livelli di hs-cTnT tra le persone senza malattia coronarica clinicamente evidente.
Questo indica che la iperglicemia contribuisce al danno miocardico al di là dei suoi effetti sullo sviluppo di malattia aterosclerotica coronarica clinica. ( Xagena2012 )
Rubin J et al, J Am Coll Cardiol 2012; 59: 484-489
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