Quando l’FDA ( U.S. Food and Drug Administration ) e l’EMEA ( European Agency for the Evaluation of Medicinal Products ) hanno approvato Exubera di Pfizer come la prima Insulina per via inalatoria, l’evento è stato accolto come il più importante sviluppo nel trattamento del diabete dall’avvento dell’Insulina nel 1920.
Rispetto all’Insulina per via sottocutanea a breve durata d’azione, l’Insulina per via inalatoria ha mostrato un’efficacia simile, ma migliori punteggi nella qualità di vita e migliori profili di preferenza da parte del paziente.
Questo è quanto emerso da diversi studi clinici randomizzati compiuti sui pazienti affetti da diabete di tipo 1 e di tipo 2.
Exubera è controindicata nei fumatori e non è raccomandata per le persone affette da malattie polmonari, come asma o BPCO ( broncopneumopatia cronica ostruttiva ).
Il NICE ha rilasciato una valutazione sull’Insulina per inalazione, seppur provvisoria, secondo la quale il trattamento non dovrebbe essere fornito ai pazienti del Servizio Sanitario inglese ( NHS ).
Il NICE ha supportato le proprie conclusioni mediante tre argomentazioni:
1) i dati sulla qualità di vita e sulle preferenze del paziente sono insufficienti e non generalizzabili;
2) impiegare l’Insulina iniettabile non è generalmente motivo di preoccupazione per la maggior parte delle persone con diabete;
3) il passaggio precoce all’Insulina per inalazione, per evitare o ritardare le complicanze diabetiche nel lungo periodo, non è sufficiente per giustificare il rapporto costo-efficacia di questa tecnologia.
L’Insulina per via inalatoria presenterebbe un costo addizionale di 500 sterline per paziente per anno.
Riguardo ai bambini e agli adolescenti, il gruppo di pazienti che potrebbe trarre beneficio dall’evitare o dal ridurre le iniezioni, non è disponibile una sufficiente evidenza sull’efficacia e sulla sicurezza.
I dati di sicurezza nel lungo periodo sono ancora scarsi in termini di danno polmonare e di effetti sullo sviluppo di anticorpi contro l’insulina. ( Xagena2006 )
Fonte: The Lancet, 2006; 367: 1372
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