La misurazione della emoglobina glicosilata ( HbA1c ) presenta dei vantaggi rispetto a quella del glucosio plasmatico.
Pochi studi hanno valutato la relazione tra emoglobina A1C e glicemia a digiuno ( FPG ), e in che misura farmaci antidiabetici orali e le variazioni etniche o geografiche pregiudichino il rapporto.
Sono stati analizzati i dati di emoglobina A1C e FPG al basale dei partecipanti allo studio ORIGIN ( Outcome Reduction with Initial Glargine Intervention ) per:
1 ) chiarire la relazione tra emoglobina glicosilata e glicemia a digiuno nelle persone con disglicemia moderata ( HbA1c: 5.6-9.0% [ 38-75 mmol/mol ] ) e fattori di rischio per malattie cardiovascolari;
2 ) determinare se questo rapporto è alterato con l'uso di un farmaco antidiabetico per os;
3 ) studiare la eventuale esistenza di differenze geografiche ed etniche.
L'analisi è stata effettuata su 12.527 partecipanti con disglicemia o diabete mellito di tipo 2 in fase iniziale reclutati in Nord America, Sud America, Europa, Australia e Asia, che comprendeva soggetti bianchi, latino-americani, asiatici, neri e di altre etnie.
E' stata osservata una forte relazione tra glicemia a digiuno nel range di 5.6-9.0 mmol/L e la emoglobina glicosilata corrispondente in diverse aree geografiche e gruppi etnici.
Un minore aumento di emoglobina A1C per unità di aumento nella glicemia a digiuno si è verificato per persone che assumevano un antidiabetico orale, rispetto a quelle che non ne assumevano.
In conclusione, la forte relazione tra HbA1c e glicemia a digiuno nella disglicemia moderata non è significativamente influenzata dalle differenze etniche o geografiche.
L'uso di un farmaco antidiabetico orale altera il rapporto e deve essere considerato quando si interpreta il livello di emoglobina glicosilata. ( Xagena2012 )
Ramachandran A et al, Diabetes Care 2012; 35: 749-753
Endo2012