La malattia coronarica è la principale causa di morte nei pazienti con diabete di tipo 2.
In questi pazienti l’iperglicemia si associa spesso ad altri fattori di rischio come la dislipidemia e l’ipertensione.
In circa il 90% dei pazienti con diabete di tipo 2, la dislipidemia è caratterizzata da elevati livelli plasmatici di trigliceridi e VLDL ( very-low-density lipoprotein).
Analisi retrospettive e studi prospettici hanno mostrato che la terapia che riduce i livelli dei lipidi può rallentare la progressione dell’aterosclerosi e diminuire il rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti con diabete.
Sia il National Cholesterol Education Program Adult Treatment Panel III che l’American Diabetes Association hanno raccomandato per questi pazienti un trattamento aggressivo, per abbassare i livelli di lipidemia.
Le statine sono considerate i farmaci di prima scelta, sebbene i fibrati risultino più attivi nell’ipertrigliceridemia.
Le statine riducono in modo significativo il colesterolo LDL e, nei pazienti con ipertrigliceridemia, abbassano il colesterolo VLDL. ( Xagena2002 )
Packard C & Olsson Ag , Int J Clin Pract Suppl 2002; 130: 27-32