Uno studio coordinato dall’Alabama University a Birmingham ( USA ) ha valutato se il fumo passivo e attivo fossero in grado di sviluppare intolleranza al glucosio, clinicamente rilevante, o diabete.
I Ricercatori hanno preso in esame 4572 soggetti di quattro città statunitensi, di razza sia nera che bianca, di età compresa tra i 18 ed i 30 anni ( media, 25 anni ), con nessuna intolleranza al glucosio al basale.
Riguardo all’abitudine al fumo, 1386 soggetti erano fumatori, 621 erano stati fumatori, 1452 non avevano mai fumato ma esposti al fumo passivo, e 1113 non avevano mai fumato e non erano mai stati esposti a fumo passivo.
Il periodo osservazionale è stato di 15 anni.
Nel corso del follow-up il 16.7% dei pazienti ha sviluppato intolleranza al glucosio.
L’incidenza di intolleranza al glucosio è risultata più alta tra i fumatori ( 21.8% ), seguita dai non fumatori ma esposti al fumo passivo ( 17.2% ) e da coloro che in passato avevano fumato ( 14.4% ).
Più bassa è stata la percentuale di coloro che non avevano mai fumato e non erano mai stati esposti al fumo passivo ( 11.5% ).
Dopo aggiustamento per fattori sociodemografici, biologici e comportamentali, i fumatori correnti ( hazard ratio, HR = 1.65 ) e coloro che non avevano mai fumato ma con esposizione al fumo passivo ( HR = 1.35 ) hanno presentato un più alto rischio rispetto ai non fumatori senza esposizione al fumo passivo.
Il rischio, in coloro che avevano fumato in passato, è risultato simile a quello di coloro che non avevano mai fumato e che non erano mai stati esposti al fumo passivo.
I dati dello studio hanno indicato che esiste un ruolo sia del fumo attivo che del fumo passivo nel sviluppare intolleranza al glucosio nei giovani adulti. ( Xagena2006 )
Houston T.K. et al, BMJ 2006; Online First
Endo2006