Benchè il diabete sia un fattore di rischio noto per le malattie cardiovascolari aterosclerotiche, il rischio di malattia cardiovascolare per i valori di glicemia sotto l’attuale soglia del diabete rimane poco chiaro.
Ricercatori coreani hanno studiato 652.901 uomini di età compresa tra 30 e 64 anni, inseriti nel Korean National Health Insurance System, e li hanno suddivisi in 8 gruppi in base al livello basale di glicemia a digiuno.
Questi soggetti sono stati monitorati per l’insorgenza di malattie cardiovascolari tra il 1992 e il 2001.
Durante il periodo di follow-up di 8.8 anni, si sono verificati 10.954 ictus e 3.766 infarti del miocardio.
All’analisi aggiustata per l’età, è emersa evidenza di associazioni lineari tra glicemia a digiuno e infarto del miocardio, ictus ischemico e ictus emorragico intracerebrale.
Tuttavia, con ulteriori aggiustamenti per posizione socio-economica, comportamento e altri fattori di rischio cardiovascolare, le associazioni con infarto del miocardio e ictus emorragico intracerebrale sono risultate notevolmente attenuate con aumento del rischio solo ai più alti livelli di glicemia a digiuno (maggiore o uguale a 7.5 mmol/L ).
Con l’aggiustamento totale, l’associazione con l’ictus ischemico è rimasta; un aumento lineare del rischio di ictus ischemico è stato osservato per livelli di glicemia a digiuno di 5.6 mmol/L.
Quando le analisi sono state ripetute escludendo le persone con diagnosi di diabete, non sono state osservate prove di associazione tra glicemia a digiuno e ictus emorragico intracerebrale, ma l’associazione con l’ictus ischemico è rimasta.
In conclusione, in questa popolazione di uomini coreani l’associazione con alti livelli di glicemia a digiuno è risultata diversa tra ictus ischemico, ictus emorragico intracerebrale e infarto miocardico.
L’aumento lineare nel rischio di ictus ischemico, indipendentemente da altri fattori di rischio cardiovascolare, è stato osservato a un livello inferiore rispetto agli attuali criteri per l’alterata glicemia a digiuno ( maggiore o uguale a 5.6 mmol/l ).
Tuttavia, per altre patologie cardiovascolari, le attuali soglie per la diagnosi di diabete hanno permesso di identificare in maniera corretta gli uomini coreani a rischio. ( Xagena2009 )
Sung J et al, Circulation 2009;119: 812-819
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