Nei pazienti con diabete mellito di tipo 1 e malattia renale allo stadio terminale, c'è controversia riguardo alla sopravvivenza con un trapianto simultaneo di pancreas-rene rispetto al solo trapianto di rene.
Uno studio ha pertanto confrontato la sopravvivenza a lungo termine nei pazienti sottoposti a trapianto pancreas-rene con quella del trapianto di rene da donatore vivente o deceduto.
Sono stati inclusi tutti i 2.796 pazienti con diabete di tipo 1 nei Paesi Bassi che hanno iniziato la terapia di sostituzione renale nel periodo 1986-2016.
Su 996 pazienti trapiantati, il 42%, il 16% e il 42% hanno ricevuto rispettivamente un rene da donatore deceduto o da donatore vivente o un trapianto simultaneo pancreas-rene.
L'età media al trapianto era, rispettivamente, di 50, 48 e 42 anni.
Il tempo di sopravvivenza mediano ( IC al 95% ) è stato rispettivamente pari a 7.3 ( 6.2; 8.3 ), 10.5 ( 7.2; 13.7 ) e 16.5 ( 15.1; 17.9 ) anni.
I pazienti sottoposti a trapianto simultaneo pancreas-rene con un trapianto di pancreas funzionante a 1 anno ( 91% ) hanno avuto la più alta sopravvivenza ( mediana 17.4 anni ).
Rispetto ai pazienti sottoposti a trapianto di rene da donatore deceduto, gli hazard ratio aggiustati ( aHR ) ( IC al 95% ) per la mortalità per qualsiasi causa a 10 e 20 anni sono stati pari a 0.79 ( 0.49; 1.29 ) e 0.98 ( 0.69; 1.39 ) per il rene da donatore vivente e 0.67 ( 0.46; 0.98 ) e 0.79 ( 0.60; 1.05 ) per i destinatari di trapianto rene-pancreas simultaneo, rispettivamente.
Una strategia di trattamento a favore del trapianto simultaneo pancreas-rene rispetto al solo trapianto renale ha mostrato hazard ratio di mortalità a 10 e 20 anni rispettivamente di 0.56 ( 0.40; 0.78 ) e 0.69 ( 0.52; 0.90 ).
In conclusione, rispetto al trapianto di rene da donatore vivente o deceduto, il trapianto simultaneo di pancreas-rene è stato associato a una migliore sopravvivenza del paziente, in particolare nei pazienti con un innesto pancreatico funzionante a lungo termine, e ha portato a un tasso di mortalità a 10 anni quasi doppio. ( Xagena2020 )
Esmeijer K et al, Diabetes Care 2020; 43: 321-328
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