Sono stati confrontati i cambiamenti nei livelli di colesterolo LDL e degli obiettivi fissati dal Programma NCEP ATP III, nei pazienti affetti da diabete, trattati con Rosuvastatina rispetto ad altre statine.
Lo studio retrospettivo ha esaminato i dati del piano sanitario MedicareAdvantage.
I partecipanti allo studio avevano un’età uguale o superiore ai 18 anni, soffrivano di diabete, erano in trattamento recente con le statine, ed erano considerati ad alto rischio di eventi cardiovascolari in base alle definizioni NCEP ATP III.
Dall’analisi del database sono stati individuati 3.337 pazienti adulti con diabete.
Il 9% dei pazienti aveva iniziato la terapia con Rosuvastatina ( Crestor ), il 49.4% con Atorvastatina ( Lipitor; in Italia: Torvast ), il 20% con Simvastatina ( Zocor ), il 7% con Pravastatina ( Pravachol; in Italia Selectin ), l’11.7% con Lovastatina ( Mevacor ) ed il 2.2% con Fluvastatina ( Lescol ).
E’ stato osservato che i pazienti che hanno assunto Rosuvastatina hanno presentato una maggiore riduzione dal basale dei livelli di colesterolo LDL ( 38.7% ), rispetto ai pazienti che hanno assunto Atorvastatina ( 34.2% ) ( p=0.05 ), Simvastatina ( 31.5% ), Pravastatina ( 24.2% ), Fluvastatina ( 26.3% ) o Lovastatina ( 24.9% ) ( p
Il trattamento con Rosuvastatina ha permesso ad un numero percentuale maggiore di pazienti di raggiungere gli obiettivi di colesterolo LDL fissati dalle lineeguida americane ( 87.3% ), rispetto ad Atorvastatina ( 76.9% ), Simvastatina ( 68.7% ), Fluvastatina ( 61.3% ), Lovastatina ( 55.3% ), e Pravastatina ( 55% ) ( p
Dallo studio è emerso che nei pazienti affetti da diabete, la Rosuvastatina è più efficace, rispetto alle altre statine, nel ridurre i livelli di colesterolo LDL e di raggiungere gli obiettivi del Programma NCEP ATP III. ( Xagena2008 )
Harley CR et al, Expert Opin Pharmacother 2008; 9: 669-676
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